Home Inter News Skriniar difende Inzaghi: “E’ uno di noi. Con Conte sono migliorato tanto”

Skriniar difende Inzaghi: “E’ uno di noi. Con Conte sono migliorato tanto”

Il difensore difende l'allenatore

Milan Skriniar torna a parlare. Il difensore slovacco lo ha fatto ai microfoni di Dazn dove ha parlato di molti temi tra cui le differenze tra Conte e Inzaghi.

L’idolo Ronaldo

“Ronaldo era il mio idolo da bambino perché giocavo attaccante. Tutti i bambini quando iniziano pensano a segnare tanti gol, come faceva lui a livelli altissimi. Mi ricordo anche al Mondiale 2002 e si era fatto un taglio particolare e ho detto a mio padre di farmeli in quel modo. Ma facevo schifo quindi li ho tolti subito”.

Io e Bastoni

“Stiamo ascoltando musica italiana che a me piace tantissimo. Vincevamo le partite e lo facevamo. Abbiamo sbagliato due partite e non lo abbiamo fatto. Poi abbiamo ripreso. In tanti lo vedevano e ci hanno chiesto. Magari è una cosa che non si vede da tutte le parti”.

L’inizio difficile in questa stagione.

“La squadra o il mister non danno colpa solo ai difensori, la fase difensiva è di tutti, come quella offensiva. Ne abbiamo parlato, sappiamo come difensori che possiamo fare meglio di quanto abbiamo fatto finora”.

Il tatuaggio sul petto.

“Angelo e demonio insieme che si stringono la mano. Il significato è che serve equilibrio, non si deve essere troppo buoni perché la gente se ne approfitta e non devi essere troppo cattivo. Volevo farlo da tanto e l’ho fatto cinque anni fa”.

Quanto ci hai messo a buttare giù la delusione per lo scudetto perso?

“C’era tanta delusione ma ci siamo detti che avevamo vinto due coppe. Speravamo che aver perso lo scudetto ci desse una motivazione in più per vincere. Sono arrivate le critiche perché dicevano che eravamo una squadra forte e dovevamo vincere per forza, non vogliamo ascoltarle perché ci fanno perdere solo energie. Il derby perso lo abbiamo dominato per 70′. Abbiamo perso anche contro il Sassuolo che era un’altra gara importante. C’è anche merito del Milan perché nelle ultime gare avevano impegni molto difficili e hanno sempre vinto. Non c’è solo demerito nostro”.

Gli inizi a Genova.

“Io sono arrivato a fine gennaio col campionato già a metà. Un momento molto difficile, ero contento di avere questa possibilità ma non parlavo italiano e il trasferimento era arrivato da un giorno all’altro mentre ero in ritiro con l’Under 21. Da gennaio fino a giugno ho giocato solo due partite. Spesso mi sono allenato da solo. Ma questo mi ha aiutato a superare altri momenti difficili. Tante volte ho ringraziato mister Giampaolo perché all’inizio ho sbagliato qualche partita, preso dei rossi e provocato dei rigori. Ma mi supportava sempre perché vedeva cose che altri non vedevano in me. Per me era ancora più difficile di quel che pensavo, perché bisogna sempre essere posizionato bene, vedere i compagni, la palla. Cose che allenavamo sempre e questo mi ha reso più forte”.

La prima squadra, lo Zilina.

“Quando avevo 11 anni sono andato lì. Abbiamo vinto il campionato Under 17, qualcuno si è rasato e altri si sono ossigenati, tra cui io. Facevo il centrocampista. Adrian Gula, che ancora allena nel campionato slovacco, quando si è fatto male un difensore centrale mi ha chiesto se potevo sostituirlo nel ruolo. A fine partita mi ha detto che gli ero piaciuto e allora ho fatto tutto il ritiro così e poi sono andato avanti fino a oggi. Una fortuna perché se avessi continuato da mediano basso magari sarei ancora nel campionato slovacco”.

Il rapporto con Conte.

“Per me era qualcosa di nuovo la difesa a tre. All’inizio ho fatto fatica, ho dato il massimo ma avevo dei limiti. Lavorando con lui e lo staff mi ha aiutato a migliorare anche in quello. Ora in nazionale siamo a quattro dove ero già abituato e con Conte mi sono abituato anche a tre. Ed è una cosa positiva”.

Inzaghi.

“Come se fosse uno di noi, scherza ma se c’è qualcosa di più pesante la dice. E’ equilibrato”.

Le freccette.

“Giocavamo spesso a freccette, lo stiamo ancora facendo perché Brozovic ci ha fatto diventare malati. Nei ritiri siamo 6-7 in camera, guardiamo le partite. Siamo uniti anche fuori dal campo. Amici, non solo compagni di squadra”.

Riti pre-partita.

“Il giorno prima della gara guardo i video degli avversari del giorno dopo. Ascolto musica in viaggio per lo stadio”.

Il rapporto coi tifosi.

“Ho sempre cercato di dare il massimo per questa squadra, lottando su ogni pallone e forse per questo i tifosi mi vogliono bene. Ho un buon rapporto con loro ed è bellissimo”.

error: © SportPaper/KeyPress - FOTO: Vietata la riproduzione anche parziale