Home Inter News Di Matteo: “Lukaku è il Drogba di questa Inter”

Di Matteo: “Lukaku è il Drogba di questa Inter”

L'ex allenatore del Chelsea ha detto la sua sulla finale di Champions League

L’ESULTANZA DI ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nel 2012 il Chelsea allenato da Di Matteo alzava la coppa dalle grandi orecchie a discapito del Bayern di Monaco. Durante il loro percorso, gli inglesi hanno battuto il Napoli agli ottavi, il Benfica ai quarti ed il Barcellona in semifinale, prima di arrivare in finale contro i tedeschi. Tra le altre cose, la finale di Champions League di quell’anno si è disputata nello stadio di Munchen, all’Allianz Arena. Anche per fattori come quest’ultimo i bavaresi partivano favoritissimi mentre il Chelsea, come se non bastasse, partiva senza 3 titolari. Il Bayern guida il match e al minuto 83 passa in vantaggio con Muller. Quando tutto sembrava perduto, gli inglesi hanno riacciuffato il match negli ultimi minuti dei tempi regolamentari grazie ad un goal di Drogba, per poi vincere il match ai rigori. Ricorderete tutti voi l’emozionante commento di Massimo Marianella “Drogbaaaa, ancora una volta, meravigliosamente, incredibilmente Drogba”.

Di Matteo: “Stravedo per Romelu, ma anche Dzeko è pericoloso

L’Inter di Inzaghi ha qualcosa in comune con quel Chelsea lì, poiché anch’essa parte da outsider contro un colosso che non sembra avere punti deboli. A proposito di questo si è espresso proprio l’ex allenatore dei Blues, Di Matteo, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole.

Di Matteo, lei se ne intende di imprese impossibili: vede similitudini tra la sua vittoria e quella che ora cerca l’Inter?
«Noi eravamo sfavoriti, lo sapeva tutto il mondo! E anche l’Inter, in effetti, lo è… Il paragone non calza del tutto perché il City non gioca in casa e la squadra di Inzaghi è al completo. Guardiola ha una squadra incredibile, ma l’Inter ha delle chance. Il mio Chelsea insegna che con la giusta motivazione si può fare qualsiasi impresa».

Quale magia ha fatto lei in semifinale contro Guardiola? E quale può fare Inzaghi?
«Ho semplicemente puntato su ciò in cui eravamo bravi, sullo spirito di gruppo. Il Barça teneva Dani Alves molto offensivo e, sfruttando il campo lasciato alle sue spalle, abbiamo costruito un gol decisivo a Stamford Bridge. Noi sapevamo chiudere gli spazi e davanti c’era un campione come Drogba. Ma anche Inzaghi ha una squadra quadrata e organizzata: certo, con questo City devi sapere che avrai pochissimo la palla, che farai sacrifici. E che devi fare male quelle poche volte in cui ti è concesso».

Ma l’Inter ha un suo Drogba?
«Premetto che Lautaro e Barella mi piacciono tantissimo: hanno un motore da Premier, sono due pericoli per il City. Il Drogba di questa Inter, però, è il mio amico Romelu: l’ho conosciuto 19enne al Chelsea, quando ero assistente di Villas-Boas. Aveva una fame incredibile. Posso dire che, se sta bene, spacca davvero il mondo. È una bestia che non si ferma. E adesso mi pare stia bene…».

Dzeko o Lukaku: chi dovrebbe iniziare per lei a Istanbul?
«È bello avere un mal di testa del genere. L’avete capito, io stravedo per Romelu, ma anche Dzeko quando gioca è pericoloso. Finora il sistema scelto di Inzaghi ha funzionato: tenere per 60’ Dzeko, poi scatenare la tigre del Belgio».

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