Home Inter News Editoriale Inzaghi, quando il gruppo brontola…

Inzaghi, quando il gruppo brontola…

EDIN DZEKO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Molte problematiche, tra le tante che l’Inter sta avendo in questo periodo, passano per la mano di Inzaghi e si riflettono sui giocatori con facce, gesti e sceneggiate eloquenti durante la sostituzione o nelle scelte tattiche imposte dal mister piacentino.

Dall’ira di Bastoni allo sgomento di Skriniar, passando per le parole di Calhanoglu; in molte occasioni il gruppo dei calciatori ha mostrato il proprio disappunto per le scelte del mister Inzaghi.

Cronologicamente, il primo a pronunciarsi contro l’ex allenatore della Lazio è stato Hakan Calhanoglu, che in estate ha rilasciato un’intervista all’emittente turca Tivibu Spor, dove ha dichiarato: “Questa Inter è molto più forte del Milan, ma abbiamo perso una partita incredibile in campionato: al 75′ Perisic, Barella ed io siamo stati sostituiti e la partita è cambiata improvvisamente. Eravamo in vantaggio 1-0, poi abbiamo perso 2-1. Inzaghi ha sbagliato in quella occasione e anche lui ha contribuito alla sconfitta. Gliel’ho anche detto.”.

Successivamente sono arrivate ulteriori dichiarazioni ufficiali da parte del turco, tra scuse e precisazioni, dove si corregge: “Evidentemente alcune mie parole sono state mal interpretate da alcuni organi di stampa: non ho mai criticato nessun allenatore, figuriamoci mister Inzaghi che ritengo un grande tecnico e che mi ha voluto fortemente all’Inter e dato tanta fiducia. Se io e i miei compagni abbiamo fatto una grande stagione, e vinto due trofei, è tanto merito suo”.

Però, ormai, sembrava che la frittata fosse fatta.

Durante la stagione in corso, invece, le esplicitazioni di dissenso da parte dei calciatori sono arrivate indirettamente, tra le facce e gli sbigottimenti durante le sostituzioni (alcune abbastanza telefonate, è stato raccolto un dato tramite La Gazzetta dello Sport che fa sapere che nelle 45 partite da tecnico dei nerazzurri, ha sostituito 43 giocatori ammoniti), molti gesti eloquenti sono stati notati dalle telecamere, i più recenti Bastoni sostituito al 30′, insieme a Mkhitaryan, con l’ira del difensore e Gosens in panchina che lo calma spiegando che lo stavano inquadrando; oppure Skriniar che ha avuto una reazione più pacata ma lo stesso molto espressiva durante il cambio contro il Bayern Monaco.

Sicuramente la sosta per le nazionali va in soccorso di questa Inter che sembra malata, manca quell’unità che si era trovata nell’occasione di Inter-Sampdoria dello scorso anno, quelle lacrime che trasudavano unione e voglia di riprovarci in questo anno calcistico, ma mai come ora, da diversi anni a questa parte, l’Inter è arrivata a leccarsi le ferite già a settembre.

La stagione è lunga e tutta da vivere, Inzaghi è sull’orlo del precipizio e ha di fronte a sé un burrone che per profondità sembra infinito. A questa Inter manca carattere che solo i grandi allenatori sanno infondere, allora forse prima che i giocatori acquisiscano carattere, c’è bisogno che Inzaghi faccia lo stesso prima che questa stagione termini più presto di quanto si possa credere.

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