Nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, Roberto Soriano ha fatto il punto della situazione, con un occhio sempre al grande Mihajlovic:
Che cosa le manca di più di Mihajlovic?
“Il sorriso. Da persona vera e con il cuore grande. Quel sorriso dolce ti faceva passare i brutti momenti, significava che ti voleva perdonare”.
Veniamo all’oggi: cosa le sta piacendo di più di Motta?
“Il gruppo era unito prima e continua ad esserlo anche ora. Motta parla con tutti e tutti vengono coinvolti, gioca solo chi si esprime al duecento per cento e dà tutto in allenamento, lui fa sentire addosso ad ognuno l’idea di poter essere titolare. Sono tutti vivi, coinvolti. Uno dei nostri pregi è che tanti possono fare diversi ruoli? È così. Motta è stato bravo anche in questo”.
Dopo quattro anni di Bologna le è scattata la sensazione che possa essere davvero l’annata per emergere?
“Sono molto contento del campionato che stiamo facendo ma è lunga e mi vien da pensare anche ai risultati buttati via. Europa? Non ci vogliamo pensare, ma il calcio è strano, chissà… La parola d’ordine è: continuità. Una cosa posso dirla: giochiamo bene e ci divertiamo. Il gruppo è sano“.
Davanti all’Inter vien da ripensare al 2-1 dello scorso anno.
“Vediamo, magari riusciamo nel bis: diciamo che le tre vittorie esterne di Udine, Firenze e a casa Samp ci hanno dato molta autostima. Ma è adesso che viene il ciclo-verità”.