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Inter, Dimarco: “Lukaku? Ci sono rimasto un po’ male. Essere di Milano e giocare qui è un’emozione davvero bella”

Dimarco a 360 gradi

LA GRINTA DI FEDERICO DIMARCO IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’esterno dell’Inter, Federico Dimarco, tra gli ospiti di Rai Due nella trasmissione condotta dal noto tifoso nerazzurro Cattelan. Ecco le sue parole riguardo la stagione e la situazione Lukaku.

Inter, le parole di Dimarco

Qualificazione per l’Europeo?

“Faremo il possibile per farcela. Essere sempre concentrati è una parte importante del nostro lavoro, perché se manca la concentrazione in campo può succedere di tutto. Non è facile isolarsi, ma un giocatore deve essere bravo a farlo”.

Sesso prima delle partite?

“E’ la prima volta che sento la teoria di Conte. La sera prima noi siamo in ritiro, quindi è impossibile per noi”.

Da quando conosci tua moglie?

“Da piccolissimi. I nostri papà hanno fatto il militare assieme, siamo cresciuti insieme. Serie TV? Le guardiamo, ma lei poi si addormenta e rimango da solo. A quel punto, Play Station…”.

Quanto conta essere di Milano e giocare nell’Inter?

“Quanto è bello… Essere di Milano e giocare nella squadra per cui tifavi da bambino è un’emozione davvero bella”.

Hai mai avuto paura di non tornare all’Inter?

“Ci sono stati momenti in cui ho toccato davvero punti bassi, come a Sion quando mi sono rotto il metatarso o a Parma quando ho rotto il tendine dell’adduttore. Grazie al mister avuto a Verona (Ivan Juric, ndr) sono riuscito a riguadagnarmi l’Inter”.

Tuo padre ha ancora il negozio di frutta e verdura?

“Sì, assolutamente. Vado a comprarla, la pago! Gratis non mi dà niente (ride, ndr)”.

Il colpo di testa rimpallato da Lukaku in finale di Champions League?

“Te lo dico dopo quello che ho detto, qui non si può dire…”.

Da dove viene la tua esultanza?

“E’ nata perché io e i miei amici, con cui gioco a Pro Club, guardavamo uno sketch dei Soliti Idioti al supermercato dove c’era uno di loro che faceva lo stesso gesto. Lo abbiamo guardato per tre giorni di fila perché faceva troppo ridere e da lì ho deciso di esultare in quel modo”.

Come è stato il periodo del mancato ritorno di Lukaku?

“E’ successo quello che c’è scritto dappertutto. Ci sono rimasto un po’ male perché sono stato vicino a lui tutto l’anno. Non entro nel merito perché ora è in un’altra squadra. Ora torna a San Siro? Siamo carichi, come per tutte le partite”.

Idolo oltre il calcio?

“Fabio De Luigi. Guardando un suo film non riuscivo a smettere dal ridere”.

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