Il direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio, ha parlato questa mattina su Radio TV Serie A con RDS, emittente ufficiale della Lega Serie A. Ausilio, stuzzicato dalle domande di Alessandro Alciato, si è raccontato e ha parlato del suo lungo percorso con i nerazzurri tra passato, presente e futuro. Però noi, ci siamo voluti focalizzare più sul recente passato e sul presente.
Inter, le parole di Piero Ausilio
“Il mio lavoro non è stare in tv e fare comunicazione. La comunicazione è giusto che la faccia l’amministratore delegato, che ha una visione a 360 gradi del club. Le cose più tecniche vogliamo tenerle un po’ più nascoste. E’ bello così.”
Cosa è successo con Lukaku? Ci racconti la verità?
“Preferisco non parlarne. Come dico sempre, dico solo che in tutte le cose ci devono essere educazione e rispetto. A un certo punto, le cose stavano andando avanti, ma sono venute a mancare proprio queste due cose qui. Se c’è voglia di dirsi le cose negli occhi non c’è mai problema. Quando non si risponde al telefono, ci si nega o si risponda tramite altre persone, allora è il momento di voltare pagina. Da quell’8 luglio è andata così e per come è finita c’è grande delusione.”
Come giudichi Sommer?
“Dopo Handanovic avevamo bisogno di certezze, volevamo a quel punto qualcosa di certo e che fosse pronto da subito. Potevamo puntare su portieri giovani ma Sommer era ciò di cui avevamo bisogno. Stava già imparando l’italiano mentre stavamo trattando per il suo trasferimento, è un grande professionista.”
Dopo Istanbul sogni ancora?
“Se sogno ancora? Certo che sogno ancora, il sogno c’è sempre, il sogno è quello di arrivare alla seconda stella. Ce l’hanno anche altri, l’importante è lottare fino alla fine. Se poi ci saranno altri più bravi, stringeremo loro la mano.”
Che persona è Inzaghi?
“Inzaghi? Una persona Umile, geniale e pigra. Sì, è molto pigro. Ha delle convinzioni, non lo sposti neanche con le cannonate. Inzaghi è geniale, veramente geniale. Fa calcio di qualità e fa star bene tutti, la squadra sta bene con lui.”
Quanto è stato vicino l’esonero?
“Simone non è mai stato vicino all’esonero. Mai. Non è nelle corde di Steven Zhang e non è nelle corde di Marotta. Sapevamo che, puntellando la squadra, si poteva venirne fuori. E abbiamo fatto 2 mesi finali pazzeschi, veramente pazzeschi.”