Home Inter News Editoriale PIF-Inter, nessun rammarico. Il Newcastle insegna…

PIF-Inter, nessun rammarico. Il Newcastle insegna…

La strada vecchia a volte è meglio della nuova, in attesa di Pif, Aramco o del nuovo Moratti, teniamoci stretti Zhang

L'ESULTANZA URLO DI STEVEN ZHANG ph: Fornelli/KeyPress

Inter, tra presente e voci di cessione

Quando si parla di Inter si dice tutto e il contrario di tutto. Crisi Inter è il motto di chi non ama il nerazzurro, nonostante i noti problemi dell’attuale società, confrontando il momento dei nerazzurri con la crisi attuale che si vive nel mondo e rapportando il tutto ad altri club, si può decidere se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Sono lontani i tempi di grandi investimenti, in stile Ronaldo o Vieri, ma il momento storico porta i club, soprattutto italiani, a dover far fronte prima con le casse societarie e poi col cuore.

Nei mesi scorsi si è parlato molto di Aramco e soprattutto PIF come possibili acquirenti del club nerazzurro, gran parte dei tifosi interisti già sognavano i vari Messi, Mbappe e campioni di questo calibro. Ma siamo certi che lasciare la strada vecchia sia la scelta migliore? Il Newcastle insegna. Come riporta fcinternews, come mai PIF si sta limitando nell’aprire i cordoni della borsa? La risposta l’ha data il manager dei bianconeri Eddie Howe nei giorni scorsi, prima del debutto in Premier League contro il Nottingham Forest: “Il Fair Play Finanziario ha un impatto su di noi e continuerà ad avere un impatto su di noi per un certo numero di anni. Non abbiamo il libero sfogo che forse è stato percepito dai media, non possiamo andare a comprare chi vogliamo e pagare compensi e stipendi esorbitanti. Dobbiamo essere creativi e intelligenti e cercare di fare le giuste aggiunte entro i vincoli finanziari che abbiamo”.

In attesa di un potenziale nuovo proprietario, teniamoci  Zhang, pregi e difetti. I numeri, nonostante cessioni dolorose, almeno lato sportivo sono dalla parte della proprietà. I titoli sognati son stati conquistati, la squadra non sarà super competitiva ma almeno in Italia è ancora la rosa migliore. In attesa che Zhang decida cosa fare da grande e che magari il governo cinese ‘sblocchi’ le casse e investimenti in Italia, prendiamo il positivo e cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno.

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