Inter, due scuole di pensiero su Inzaghi
Dopo la sconfitta di La Spezia ha affermato che, per cercarne le ragioni, non ci avrebbe dormito la notte. Non è dato sapere se Simone Inzaghi abbia realmente fatto le ore piccole per capire cosa si sia inceppato nel meccanismo dei nerazzurri al “Picco”. E’ invece certo che, attorno alla sua figura, si siano create due chiare scuole di pensiero: una ritiene che con l’Inter abbia dato ormai tutto quanto poteva dare e lo pone quindi a rischio, l’altra di matrice più “tranquillista” e “possibilista” che dice: attendiamo.
Supercoppa e Coppa Italia potrebbero non bastare
Al proposito, il quotidiano “Il Giorno” si è fatto una propria idea chiara: “la regola non scritta del calcio – scrive – dice che se c’è da pagare il primo a cui va il conto è l’allenatore e così sarà a fine anno se a Oporto si fermerà il percorso europeo, probabilmente anche con la zona Champions (oggi a rischio) in tasca”.
Rosa un po’ carente ma risultati non giustificati
Ad avviso del quotidiano, Inzaghi non potrà quindi addurre Supercoppa ed eventuale Coppa Italia come titoli di merito sufficienti per strappare il rinnovo contrattuale. “La dirigenza- prosegue il quotidiano milanese- è convinta di avere fornito una rosa che ha sì delle lacune ma non è tale da giustificare otto sconfitte in A su 26 turni, posto che alcune scelte poco lungimiranti sono state spinte da Inzaghi stesso”.