Il progetto iniziale del nuovo stadio che prevedeva la demolizione di San Siro e la costruzione del nuovo impianto in stile Cattedrale non è realizzabile per via di un vincolo sul Meazza che non prevede la demolizione. Sulla Gazzetta dello Sport si legge: “Non ci sarà bisogno di aspettare il 2025 per conoscere il futuro del Meazza. Lo stadio di San Siro a meno di sorpresissime resisterà ancora a lungo. “Merito” del secondo anello e del vincolo di interesse culturale, che scatterà in automatico tra due anni e difficilmente sarà cancellato dalla Sovrintendenza di Milano. Niente demolizione, quindi. I due club hanno chiesto certezze anticipate alla sovrintendente Emanuela Carpani, oggi più convinta nell’assecondare la necessità delle squadre”.
Novità sul nuovo stadio
“Inter e Milan resteranno al Meazza senza toccare il secondo anello ma magari ammodernandolo, come fatto al Bernabeu dal Real Madrid e come inizia a fare adesso al Camp Nou il Barcellona? No, questa soluzione è sempre stata esclusa dai club e ribadita anche ieri, a margine di un incontro a Palazzo Marino con il comitato “Referendum X San Siro”. Gerry Cardinale ha spinto da subito sullo stadio di proprietà solo milanista, anche per lo scarso feeling dimostrato in questi mesi con la proprietà dell’Inter. Steven Zhang ha sempre considerato San Siro la casa nerazzurra, con la Cattedrale progetto a lungo difeso, senza però tralasciare il piano B in caso di separazione dai cugini. L’area metropolitana di Milano resta sempre la preferita dai due club. Per il Diavolo ci sono sempre in corsa Sesto San Giovanni, San Donato e Rozzano-Assago. L’area alternativa per l’Inter, ma che presto potrebbe avanzare nella pole position nerazzurra, si trova al confine tra Assago e Rozzano. Nulla è deciso, ma andare avanti insieme a San Siro sembra sempre più impossibile”.