Intervenuto in conferenza stampa, Davide Frattesi è tornato a parlare della serie A ma anche di mercato visto che il centrocampista romano potrebbe lasciare presto Sassuolo.
Frattesi: “Barella è il mio modello. Al mercato penserà Carnevali”
Alla luce della tua stagione, hai la sensazione che questa possa essere l’estate più importante della tua vita?
“Quest’anno all’inizio non è stato facile, ma devo ringraziare il Sassuolo e il mister che mi hanno permesso di fare le cose con calma. Sarà un’estate importante, bisognerà prendere delle decisioni importanti. Probabilmente hai ragione…”
Essere sul mercato ti toglie tranquillità?
“E’ sempre un piacere trovarsi in mezzo a questi discorsi, vuol dire che le cose fatte in passato sono state quelle giuste. Devo continuare a lavorare così e poi al resto ci penseranno Carnevali e gli altri. Ho detto al mio procuratore di chiamarmi solo in caso di cose importanti”.
Quest’anno c’è stata una svolta del calcio italiano?
“Ci tengo a fare i complimenti ai ragazzi dell’Under 20, innanzitutto. E’ mancata solo un po’ di fortuna in finale. Per quanto riguarda il calcio italiano la percezione che si ha è sbagliata, tendiamo sempre a denigrarlo. Per noi è sempre migliore quello degli altri ma questa cosa non è assolutamente vera”.
Il centrocampo è il reparto più forte che abbiamo, come mai?
“Per quanto mi riguarda è il reparto con più competizione, sono d’accordo. E’ quello più completo. Per fare entrambe le fasi bisogna avere passo”.
Sceglierai la squadra che arriva in base al blasone o in base al calcio che propongono?
“E’ una scelta importante, vanno fatte considerazioni anche in base al modulo. Un centrocampo a tre con la mezzala è sicuramente diverso rispetto a un centrocampo a due”.
Che ricordo hai di Berlusconi? Cosa puoi dirci di Italia-Spagna?
“Faccio le condoglianze alla famiglia del presidente. Ricordo un aneddoto: io ero in vacanza alle Maldive, non sapevo se dovevo tornare a Sassuolo o restare a Monza. Il presidente spesso chiamava Carnevali, furono addirittura a pranzo insieme per parlare di me e questa cosa la ricordo con affetto. Una figura davvero importante. Sulla Spagna dico che storicamente ha avuto un centrocampo fortissimo, dovrà essere sicuramente un’Italia attenta perché loro con le mezzali vanno a imbucare e ti fanno male”.
Hai un modello di riferimento?
“Ne ho uno qui ed è Barella, in Italia è il migliore sotto questo punto di vista. Ho la possibilità di studiarlo da vicino e sicuramente è una fonte di ispirazione per me anche perché fa assist”.
Preferisci restare in Serie A o all’estero?
“Nella mia carriera sono sempre andato avanti step dopo step, almeno nella mia testa bisogna fare prima un altro passaggio in una squadra italiana e poi solo dopo andare fuori. Sono convinto che prima o poi ci andrò, ma bisogna andarci pronti”.
In cosa devi migliorare?
“Costruire di più il gioco, ci sto lavorando. E poi migliorare nell’ultimo passaggio, è un’altra cosa su cui devo migliorare”.
TMW – Quanto la Nazionale conta sulla tua scelta di trasferirti questa estate in un top club?
“Mister Mancini è molto attento anche ai giocatori delle squadre di media classifica. Incide ma non per il blasone del club ma perché vai a giocare delle partite con un appeal diverso, quello ti dà più spessore”.
Quanto la garanzia di titolarità sarà importante per te?
“Non è fondamentale, in un top club nessuno può darti garanzie”.
Come vedi l’Under 21?
“Il mister è ormai diventato un mio amico, andiamo a cena insieme. Ma detto ciò l’Italia ha una squadra forte, ci sono Tonali e Scalvini che porteranno esperienza, sarà un’avventura molto positiva”.
Tanti nostri giovani sono all’estero, qualcuno ha sbagliato nelle valutazioni su di loro?
“Senza dubbio. L’Italia è l’unico paese che denigra i propri giocatori e il proprio campionato. Per noi chi viene dalla Premier League è sempre più forte…”