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Bellinazzo spiega: “2024 data spartiacque per l’Inter. Non ha senso cedere il club ora, ma PIF..”

Il 2024 sarà l'anno buono per la cessione?

ph: Activa

Intervenuto ai microfoni dei colleghi di Fcinter1908.it, Marco Bellinazzo, giornalista e scrittore, in merito alla presentazione del suo libro, ha parlato delle mosse strategiche ed economiche dell’Inter.

Bellinazzo: “Tanti giocatori stanno andando nei club di PIF..”

Queste le sue parole: “Siamo in una fase storica incredibile, creerà uno spartiacque tra il calcio che c’era prima e di quello che verrà. Indubbiamente c’è la tentazione dei club in difficoltà di monetizzare sui calciatori che hanno, non parlo solo dei club italiani: il rischio è quello di andare a depauperare alcuni campionati, solo la Premier può reggere la concorrenza. Tantissimi giocatori stanno andando nei club di proprietà di PIF, che ha acquisito il 75% dei principali club sauditi: l’obiettivo è creare una grande lega che possa competere con la Premier e superare gli altri campionati. L’Uefa sta monitorando una situazione molto pericolosa ma non sta ponendo le giuste contromisure: verrà riformato il FPF, si parlerà di sostenibilità ma ci verranno a comprare tutti i migliori giocatori. Questo tipo di pericolo merita una risposta diversa.

Il futuro dell’Inter? Il 2024 è una data finanziaria essenziale per capire che scelte farà Suning. Il tipo di finanziamento legato a uscite e risparmi andava bene per alcuni anni, ma l’Inter non può proseguire su quella strada e Suning deve fare alcune scelte. Ha ottenuto un risultato incredibile come la finale, che dà lustro al brand e permette di superare il problema dello sponsor: c’è un problema di tassi molto alti, altrimenti il prestito sarebbe già stato rifinanziato. Suning sta lavorando molto con Oaktree e i suoi advisor per rifinanziare il debito: in questo momento non avrebbe senso cedere il club in attesa degli sviluppi sugli stadi che ci saranno nei prossimi 2-3 mesi.

Diritti tv? Non è un bel momento, la speranza era che le finali europee potessero accedere l’interesse di nuovi operatori. Non mi meraviglia il fatto che siano arrivate offerte così basse, non so che margine ci sia nella trattativa: l’unico elemento è il canale della Lega, oggi è possibile farlo più facilmente ma bisognerà capire cosa c’è nelle buste che hanno presentato i fondi. Quel supporto è indispensabile per i club per anticipare i ricavi: altrimenti il rischio d’impresa i presidenti non se lo assumerebbero. Ci sarà la svolta se si dovesse stare sotto gli 800 milioni: se arriveranno offerte sopra a quella cifra, si potranno trovare accordi. Altrimenti bisognerà rivoluzionare tutto il calcio europeo”.

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