Alla domanda su Dybala, Marotta ha risposto che sarà un’Inter competitiva su tutti i fronti alla fine di questo calciomercato, tenendo conto del progetto sostenibile che la proprietà sta affrontando.
Pressappoco le stesse parole fatte dopo lo Scudetto del 2021, parlando dell’addio di Hakimi come “obbligato e non voluto” e parlando degli addii di Conte e Lukaku come importanti ma necessari.
Dopo le parole del 2021 sono arrivate cessioni per un totale di 175 milioni di euro dai soli Lukaku e Hakimi, più i soldi dalla UEFA per risolvere il contratto di Eriksen, più un netto guadagno tra gli stipendi con il cambio da Conte a Inzaghi; con l’acquisto più oneroso arrivato da Dumfries per 12,5 milioni di euro, 5 milioni di euro per il prestito di Correa e gli acquisti a zero tra Dzeko e Calhanoglu.
Un enorme guadagno, con la risultante di 2 trofei, ottavi di Champions League (con tutti i suoi guadagni) ed un secondo posto a 2 lunghezze dal Milan.
Dopo quel mercato è arrivata comunque un’ottima stagione, nonostante l’indebolimento dato dal mercato “sostenibile”.