L’Inter vince lo scudetto e uno dei protagonisti è anche Beppe Marotta. Il dirigente nerazzurro commenta a caldo la vittoria storica dei nerazzurri nel derby della Madonnina.
Inter, Marotta parla del proprio futuro e della vittoria dei nerazzurri
L’ad nerazzurro Beppe Marotta, al termine del derby che ha decretato la vittoria dello Scudetto della sua Inter, si è soffermato ai microfoni di Sport Mediaset per parlare di vari aspetti legati al futuro, soprattutto suo e della squadra.
Quanto è stato bello il percorso dell’Inter quest’anno?
“E’ stato molto emozionante e adrenalinico: anche stasera fino a cinque minuti dalla fine c’era sempre il rischio che il Milan pareggiasse e la festa venisse rinviata. Mi permetto le fare delle dediche, in primo luogo a Steven Zhang che non è qui, ma che abbiamo sentito a fine partita. Poi ai tifosi, quelli venuti qui a San Siro ed a chi festeggia a Milano e nelle varie città. Poi ci sono i meriti che vanno in primis al leader del gruppo Inzaghi, che ha plasmato questo gruppo, poi a tutti i componenti della società che hanno supportato l’attività”.
La programmazione ha portato questo risultato?
“Il nostro modello si è rivelato vincente. È composto da valori importanti come il senso d’appartenenza e la cultura del lavoro. Ho bravissimi collaboratori come Piero Ausilio e Dario Baccin coi quali abbiamo messo a disposizione del tecnico ottimi giocatori ai quali ha inculcato i dettami tecnico tattici e la motivazione giusti. Abbiamo creato un modello per un ciclo che non è ancora arrivato alla fine, siamo a metà della strada e c’è ancora molto da fare. Quest’anno il rammarico è l’uscita dalla Champions, dobbiamo migliorare lì. Il campionato lo abbiamo meritato grazie alla cultura del lavoro e al senso di appartenenza, oltre allo zoccolo duro degli italiani”.
Con queste emozioni sta ripensando al 2027, la sua “data di scadenza” nel calcio?
“Io sono a disposizione dell’Inter finché vorrà utilizzarmi. Ci saranno altri tre anni, poi nel 2027 avrò settant’anni e mi sembra giusto passare il testimone a qualcun altro. Ma io mi sento ancora giovane, adrenalinico, con voglia di sognare e di dare a tutti gli interisti qualcosa di importante”.