Inter, terzo ko consecutivo. Di chi è la colpa?

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SIMONE INZAGHI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inter, a caccia del colpevole

Inter-Fiorentina dal campo

La formazione viola scende sul prato del Meazza alle 17:10 per il riscaldamento pre partita. 10 minuti dopo, anche l’Inter è in campo. Già alle 17:30, la Curva Nord inizia a scaldare la voce intonando i primi cori di incitamento ai giocatori, durante la fase di riscaldamento.

Pomeriggio caldo e soleggiato a Milano e stadio, al solito, sempre colmo di tifosi: 73.576 anche questo sabato. Alle 18 in punto c’è il fischio d’inizio. Così, le due squadre, si presentano alla 28/a giornata di campionato:

Inter (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Mkhitaryan, Gosens; Lukaku, Correa.

Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano; Dodo, Martinez Quarta, Julio, Biraghi; Bonaventura, Mandragora; Ikonè, Castrovilli, Saponara; Cabral.

Il primo tempo

E’ un’Inter che, apparentemente, è partita bene in questa sfida e che più volte, nei primi minuti, si è avvicinata all’area viola, impensierendo gli avversari. Dopo 10 minuti dal fischio d’inizio, per i nerazzurri si contano già tre corner in favore. Al 13°, però, un grande intervento di Onana, prima su Castrovilli poi su un rimbalzo, salva i padroni di casa. Neanche 10 minuti dopo, i nerazzurri sfiorano il gol con un’eccezionale azione di Mkhitaryan che, in solitaria, avanza dal centrocampo verso l’area di rigore con il pallone tra i piedi saltando chiunque, ma una volta davanti al portiere la sua conclusione viene parata. Ma non è finita. Dalla respinta, l’armeno ci prova ancora e tenta il gol in scivolata: pallone che termina sull’esterno della rete. Inter che, intanto, continua a creare occasioni in area. Bellissima l’azione di Mkhitaryan… se solo avesse passato quel pallone, nell’occasione del primo tiro respinto, a Lukaku, posizionato a due passi, forse l’Inter avrebbe trovato subito il vantaggio.

Al 38° grande rischio per la squadra di Inzaghi: nella medesima azione, sbagliano clamorosamente prima Saponara, poi Ikonè davanti a Onana, con quest’ultimo a lisciare completamente il pallone a due passi dalla porta. Pericolo scampato per i nerazzurri. Il primo tempo, però, è destinato a concludersi a reti inviolate. Quella dei primi 45 minuti, è stata un’Inter che ha costruito tanto, ma come spesso ultimamente accade, fatica davvero tanto a trovare la conclusione vincente. Sempre troppo poco lucida sotto porta.

Il secondo tempo, la disfatta neroblu

Squadre puntuali nuovamente in campo per provare a dare una svolta a questo match. Inter che riparte con gli stessi 11 del primo tempo, mentre in casa viola Italiano opta per il primo cambio: Martinez Quarta esce per far spazio a Milenkovic.

I tanti, troppi errori, come sempre, costano cari a Inzaghi e i suoi e al 47°, con un tiro a giro, è di nuovo Castrovilli a calciare in porta, ma la palla termina in out. Al 48° Lukaku, incredibilmente, sbaglia ancora, questa volta davanti alla porta. Al minuto 53, però, c’è il vantaggio viola: sugli sviluppi di un corner calciato da Biraghi, Cabral va sul pallone con la testa, sulla respinta di Onana, alla fine, il tocco vincente è dell’ex Milan Giacomo Bonaventura che trova il gol. Bastoni, a pochi centimetri da lui, non fa nulla per fermarlo. Probabilmente era l’ora del riposino pomeridiano. Inter che cerca la reazione poco dopo, approfittando di una punizione in favore con Brozovic che calcia, ma il pallone sbatte sulla barriera, poi dal rimpallo è svelto Barella che tenta il tiro dalla distanza e, sfortunatamente, colpisce la traversa. Inzaghi corre ai ripari al 63°: De Vrij, Bellanova e Lautaro rilevano Bastoni, Gosens e Correa. Non tardano ad arrivare anche due cambi per Vincenzo Italiano che propone Amrabat e Sottil al posto di Castrovilli e Saponara. Minuto 74, squillo Inter: ottimo il pallone servito da Dumfries in mezzo all’area, si presenta puntualissimo Bellanova che prova la conclusione a due passi, ma Terracciano respinge con il piede e nega all’Inter l’opportunità di pareggiare. Altri, intanto, i cambi: nella viola escono Ikonè e Mandragora per lasciare il campo a Barak e Ranieri, mentre nella sponda nerazzurra salutano Mkhitaryan e Brozovic ed entrano Dzeko e Asllani. 5 i minuti di recupero, ma niente da fare per la Beneamata che esce sconfitta per la terza giornata consecutiva in campionato.

Chi è il colpevole?

Dopo Spezia e Juventus, l’Inter si fa abbattere anche dalla Fiorentina che, in realtà, non fa un granchè per portarsi a Firenze questi tre punti. La colpa, infatti, anche oggi è esclusivamente dell’Inter. Questo è quello che succede quando, probabilmente, le gambe vanno da una parte e la testa da un’altra. Altrimenti, non si spiega! I numeri del match, tra l’altro, riportano un possesso palla in favore dei nerazzurri, che vincono anche per maggior numero di grandi occasioni avute, tiri in area, passaggi riusciti, dribbling e contrasti vinti. E allora, qual è il problema di questa squadra che ad oggi, in campionato, non vince più? Come si arriva a totalizzare ben 10 sconfitte in campionato, considerando che al termine della stagione mancano ancora altre 10 partite?

La colpa, onestamente, è forse un po’ di tutti. Se, dopo la sconfitta contro lo Spezia e poi contro la Juventus, non si è abbastanza arrabbiati da scendere in campo contro la Fiorentina e mangiarsi anche l’erba, allora c’è un problema di base. L’allenatore, indubbiamente, è colui che prepara i ragazzi al match e che motiva la squadra. Questa motivazione, forse, sta venendo un po’ a mancare se dopo due sconfitte, al posto di reagire e migliorare, si commettono sempre gli stessi errori. C’è un problema per ogni reparto, c’è un problema mentale e, forse, anche fisico dovuto anche agli impegni in Nazionale. Inzaghi è un ottimo allenatore, finchè non si tratta di “cose a lungo termine” come ad esempio il campionato perchè, in fin dei conti, sulle partite secche quali Supercoppe, Coppe Italia e Champions League, non c’è assolutamente nulla che qualcuno possa recriminargli. In campionato, forse, tende troppe volte a snobbare l’avversario. Se Dzeko e Lautaro stanno bene, tanto da farli subentrare a partita in corso, perchè rischiare con Correa titolare (e quindi con un uomo in meno)? Nelle partite “non decisive” o magari ritenute non importanti, ci sono sempre in campo le riserve che, chiaramente, non sono sempre all’altezza dei titolari. Il messaggio che passa alla squadra, così facendo, è che probabilmente quella, appunto, non è una partita importante, e quindi può essere giocata senza dare il 100%. Sbagliato. E’ anche grazie a questo atteggiamento che l’Inter oggi, anzi che essere a un passo dallo scudetto, lotta per il secondo/terzo posto. Nessuna partita va sottovalutata, nessuna partita è meno importante di un’altra. E soprattutto, si pensa partita per partita, senza preservare alcuni giocatori perchè si guarda a un impegno successivo, magari ritenuto più importante.

L’Inter, ad oggi, non è nella condizione di potersi permettere di fare a meno di giocatori come Dzeko o Lautaro. De Vrij? Che fine ha fatto? Perchè non viene schierato al fianco di Acerbi, ma puntualmente si accomoda in panchina? Asllani? E’ forte, è presente, bisognerebbe puntarci più su. Perchè non farlo giocare di più? E’ anche vero, in ogni caso, che poi sul campo non ci va Inzaghi e che certe occasioni, così come si creano, vanno anche finalizzate. Si crea tanto, ma non si concretizza mai. Sotto porta si pecca sempre di lucidità e anche le cose più semplici diventano, come per magia, tremendamente complicate. Altro terzo e cruciale nodo da sciogliere, dov’è Steven Zhang quando la squadra ha visibilmente dei problemi come in questo momento? Detto ciò, sicuramente il fatto di sbandierare ai quattro venti la volontà di non proseguire con Simone Inzaghi, ma fare già ricerche sul prossimo allenatore alla luce del sole, forse, non è stata la scelta più saggia e chi paga tutte queste situazioni, come sempre accade in ogni società, sono i tifosi. Gli oltre 73/75 mila sempre presenti al Meazza. Che tutti si diano una svegliata, allora.

Nella speranza che questa Inter si riesca a rimettere in sesto e trovare nuovamente la diretta via. Next stop.. Semifinale di Coppa Italia contro la Juventus per una reazione da parte di Inzaghi e i suoi!

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Giulia Falcone, giornalista sportiva, editorialista ed inviata delle testate Sport Paper e IMinter.