E’ tempo di Inter-Milan: un derby da vincere

Tutto pronto per il derby della Madonnina

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San Siro
San Siro ph Scali/KeyPress

Il momento di Inter e Milan, spazio al derby della Madonnina

E’ già tutto esaurito per il Derby della Madonnina in programma domenica 5 febbraio alle 20:45. Lo Stadio Meazza è pronto ad accogliere gli oltre 75.000 tifosi già in fermento per l’appuntamento più atteso e più sentito del campionato.

Da un lato i nerazzurri, mai così in forma in questa stagione, salvo lo scivolone contro l’Empoli, complice anche l’espulsione di Skriniar, non perdono una partita dallo scorso 6 novembre, nella trasferta di Torino contro la Juventus, dall’altro i rossoneri, che non portano a casa i tre punti dal 4 gennaio contro la Salernitana. 

E’ un’Inter in gran forma, che aggiunge in bacheca una Supercoppa, super in tutti i sensi, annientando proprio i cugini in una partita dove poi partita non c’è stata. Di Marco, Dzeko e Lautaro Martinez non hanno lasciato scampo a Pioli e i suoi nella finale di Riyadh, dando loro una vera e propria lezione di calcio. E chissà se i campioni d’Italia si presenteranno a questo Derby ancora con il dente avvelenato? Quel che, senz’altro, ci aspettiamo da questo Derby una conferma del momento di salute che stanno vivendo i nerazzurri, con un campionato ancora apertissimo, un trofeo già in cassaforte, una Champions ancora in ballo e una Coppa Italia che ora, dopo aver eliminato anche l’Atalanta, li aspetta in semifinale contro la Juventus.

Non si può dire altrettanto del Milan che perde punti preziosi e perde anche il secondo posto in campionato, che consegna direttamente a Inzaghi portandosi in quinta posizione, alle spalle anche di Lazio e Atalanta, sopra solo per differenza reti ai rossoneri. Niente Supercoppa, niente più Coppa Italia dopo l’eliminazione per mano del Torino, e chissà se questo Derby potrà essere fonte di incentivo per spronare il Milan a uscire dalla crisi che sta attraversando. Quel che è certo, è che il Derby è pur sempre una sfida a sè, al dil à del momento e della condizione che le due squadre stanno vivendo in quel determinato periodo. E allora, che vinca semplicemente il migliore, anzi.. Che vinca l’Inter!

I precedenti

Negli ultimi dieci Derby di campionato, i numeri sorridono all’Inter, che incassa ben 5 vittorie contro le 3 rossonere: i due restanti sono terminati in pareggio nel quale, in una sola occasione, il match è terminato a reti inviolate. Nelle altre 9 occasioni, i nerazzurri hanno sempre trovato il gol, mentre il Milan ha mancato la rete in ben 3 occasioni.

Il match e le probabili formazioni

In allenamento, Stefano Pioli ha testato Messias a centrocampo, nei panni di un indisponibile Bennacer. Che questa possa essere la sua mossa vincente? Al momento, sappiamo solo che nella testa dell’allenatore sponda Milan, frulla quest’idea. In casa Inter, invece, le ultime ci dicono di un Milan Skriniar che potrebbe partire titolare, e di un Dzeko favorito su Lukaku dal primo minuto di gioco.

Per il resto, mister Inzaghi dovrebbe affidare il reparto difensivo all’ormai irremovibile Onana tra i pali, coadiuvato da Bastoni e Acerbi, oltre che Skriniar, nella solita difesa a tre. In mezzo al campo, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Federico Di Marco. A completare il 3-5-2, in avanti, Dzeko e Martinez, a conferma degli 11 schierati in occasione del Derby vinto in Supercoppa

Sull’altra sponda del Naviglio, Pioli dovrebbe rispondere a Inzaghi schierando un 4-3-3. A difesa della porta c’è Tatarusanu, davanti a lui Calabria, Kalulu, Kjaer e Theo Hernandez. Un probabile Messias, come anticipato, al lavoro sulla metà campo insieme a Tonali e Krunic, poi Saelemaekers, Giroud e Leao per quel che concerne il reparto offensivo.

Le parole di Inzaghi, il punto su Lukaku e Skriniar e il nostro pensiero

“Il derby è particolare, il Milan è in un momento non positivo ma sono campioni d’Italia e agli ottavi di Champions. Hanno qualità, li rispetto molto e dovremo mettere qualità, determinazione e attenzione”. Riporta Sport Mediaset. Queste le parole, tra le altre, con la quale Simone Inzaghi si è espresso nella conferenza stampa odierna alla vigilia del Derby con il Milan. Fondamentale, quindi, non abbassare la guardia e tenere alta la concentrazione. Qualche domanda, inevitabile aggiungerei, gli è stata posta anche in merito a due dei temi cruciali del momento nerazzurro: la situazione infortuni di Lukaku e… la situazione Skriniar

L’allenatore ex Lazio, sul tema Lukaku, spiega come il belga sia dispiaciuto di aver dato poco contributo alla squadra fino a questo momento, dato il grave infortunio che il giocatore ha subito: “Sta lavorando per essere al pari con gli altri, senza più rallentamenti”, continua poi il mister, che non perde occasione per far sapere anche dei notevoli miglioramenti in allenamento da parte del giocatore, in queste ultime settimane. Sintomo di ripresa.

Romelu Lukaku è un giocatore importante per l’Inter, che lui stesso ha rivoluto fortemente. Lui che è stato la chiave dello scudetto nerazzurro alla guida di Antonio Conte, oggi alle prese con un faticoso rientro in campo a seguito di un infortunio che, come lui stesso evidenzia, non ha mai avuto prima, di questa entità. L’Inter è in un momento di gran forma fisica e psicologica, ma ciò non toglie che tutti noi vorremmo rivederlo in campo dal primo minuto, con quella grinta e quella qualità che ben conosciamo, al fianco di Lautaro Martinez. Ci siamo abituati, alla fin della fiera, a vedere Edin Dzeko ancora titolare in ogni partita e, sebbene il cigno sia un classe ‘86, i suoi 22 anni che lui stesso, scherzosamente, ha dichiarato di sentirsi, li porta benissimo! E’ il re del campo. Si prende tutto. Velocizza il gioco e ha una qualità sopraffina, senza mai accusare stanchezza. Sempre pronto a timbrare il cartellino, spesso anche subentrando a partita in corso. Ma anche senza il gol, Edin partecipa attivamente al gioco di squadra, diventandone quasi l’epicentro. Purtoppo, però, Dzeko non è eterno, e a noi piacerebbe anche poter contare allo stesso modo su Lukaku.. e magari non vedere più Correa

E per quanto riguarda Skriniar? Inzaghi è stato chiaro: Milan non indosserà più la fascia. Milan non sarà più il capitano dell’Inter, a seguito di quanto accaduto, e del suo accordo con il PSG. La fascia, ora, spetta di diritto, in assenza di Handanovic, in ordine, a Brozovic e a Lautaro. E con ogni probabilità, il difensore sarà schierato dal primo minuto in campo proprio nel match da sempre più importante del campionato, il Derby. Il giocatore, non troppi giorni fa, chiedeva espressamente ai dirigenti della società nerazzurra di non giocare più, per la paura di una eventuale reazione di disapprovazione da parte del tifo meneghino. Forse, sarebbe stato meglio cedere il classe ‘95 in estate, quando l’offerta del PSG era degna di essere ascoltata, giusto per non arrivare a gennaio a dover gestire una situazione di questo tipo. Quando un giocatore decide di rimanere in un club, lo fa. E basta. E Skriniar ha sentito semplicemente un profumo di soldi più invitante altrove, rispetto che a Milano, e in cuor suo aveva già deciso di lasciare l’Italia da mesi, pensiamo. In ogni caso, l’Inter ha offerto un rinnovo contrattuale al giocatore, che però non ha accettato, nemmeno al solo scopo di far guadagnare qualcosa in più al club che lo ha fatto diventare il gran giocatore che è oggi, tramite la cessione del suo cartellino? Aveva già firmato, lo ha dichiarato lui stesso, quando non molto tempo prima diceva di stare bene all’Inter, e di non avere intenzione di lasciarla per nessun motivo. Perchè, se invece aveva già firmato con il PSG? Perchè prendersi gioco di una società che ti ha dato tanto, di una città che ti ha riempito d’amore e di una squadra della quale, dopo anni, sei diventato anche il capitano? Chiedere anche di non giocare più con la maglia dell’Inter, ora, è una richiesta surreale. L’Inter pagherà comunque il suo stipendio fino a giugno, perchè fino ad allora lui sarà a tutti gli effetti un giocatore dell’Inter. Un vero professionista, quale lui è sempre stato, di certo fino a poche settimane fa, onora sempre la maglia per cui gioca, dà sempre il massimo per chi ha sempre creduto in lui e per quella gente che ogni domenica ha gridato il suo nome dagli spalti. Un po’, sbagliamo anche noi, che non ci capacitiamo del fatto che le bandiere non esistano più, che nel calcio moderno, purtroppo, troppo spesso non parla il cuore, non parla la testa, ma bensì il dio denaro. Lukaku ne è la prova concreta, che i soldi non ripagano tutto l’amore che alcuni tifosi ti sanno dare, che l’unica cosa che viene chiesta in cambio è solo di onorare la maglia, di essere sempre riconoscente, e di apprezzare l’amore e il rispetto che viene dato loro in maniera del tutto gratuita, e magari anche di segnare qualche gol.. e di far vincere qualcosa alla propria squadra, così da essere sempre ricordato.

L’inviata a San Siro

Mi presento, sono Giulia Falcone, giornalista sportiva e da oggi redattrice, con grande onore, degli editoriali per IMinter.it. Per voi lettori e appassionati tifosi, seguirò ogni partita casalinga della nostra beneamata direttamente dalla tribuna stampa, con un occhio nella narrazione dei fatti, e l’altro in ciò che è, oltre alla professione, il pensiero di chi prima di tutto ama questi colori, come voi.

La speranza è quella di poter vedere, in questo derby, una replica di quello a cui abbiamo assistito nell’occasione della sfida di  Supercoppa, e quel che è certo è che l’Inter non dovrà sottovalutare il nemico, specie se ferito perchè più arrabbiato e in cerca di rivincita, ma, come detto anche da Inzaghi, presentarsi a questo big match con ancora più consapevolezza, più determinazione e attenzione.

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Giulia Falcone, giornalista sportiva, editorialista ed inviata delle testate Sport Paper e IMinter.