Intervistato da La Stampa, Gianluca Buffon ha parlato di tante tematiche, dall’eliminazione dell’Italia alla Juventus fino a passare all’addio di Dybala, che come lui lascerà il club bianconero.
Queste le sue parole:
“Se l’Italia si fosse qualificata al Mondiale in Qatar, non credo che io sarei stato convocato. La meritocrazia è dalla mia parte anche se bisognare la precedenza al rispetto.
“Già nel 2010 in Sudafrica, dopo l’eliminazione con la Slovacchia, osservai che la globalizzazione stava cambiando valori e gerarchie e che avremmo dovuto cominciare a festeggiare anche le qualificazioni. Da allora abbiamo avuto illusioni e momenti di gloria come l’Europeo, ma non avevo sbagliato: caratterialmente siamo unici, perciò nelle difficoltà sappiamo far blocco e andare fuori giri, quando però c’è calma ci mancano qualità e spavalderia. Super motivati noi diamo il massimo, altrimenti possiamo perdere con chiunque. Donnarumma? Il tempo e le prestazioni smentiranno tutto. Certo, dopo momenti così non è più concessa nessuna sbavatura, ma ci siamo passati tutti: con la sua bravura smentirà ogni brutta prestazione”.
E poi su Dybala, obiettivo nerazzurro:
“Il divorzio tra Dybala e la Juventus? Non me l’aspettavo, ma la società è stata onesta e diretta, spiegando che non è più funzionale al progetto. Non gli hanno rinnovato il contratto per questo, non certo perché lo ritengono scarso: Paulo troverà altrove l’opportunità di fare grandi cose, ma non vorrà dire che la Juve ha sbagliato”.
“Vlahovic è dominante per fisico, qualità, forza, rabbia. Mi piacciono Zapata e Lautaro. E Ibrahimovic, che a 40 anni può vincere ancora da solo”.