Inter, dopo lo scudetto a Bologna rischi anche la Champions | Inzaghi sotto accusa

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Inzaghi
SIMONE INZAGHI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il primo tempo di Bologna-Inter

Piove parecchio a Bologna quando arriva il fischio d’inizio, e il campo oggi è in condizioni veramente pessime, pronto a infierire sulla sfida in programma.

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski, Posch, Sosa, Lucumì, Cambiaso, Schouten, Dominguez, Orsolini, Ferguson, Soriano, Barrow.

INTER (3-5-2): Onana, Darmian, De Vrij, Bastoni, Dumfries, Mkhitaryan, Brozovic, Calhanoglu, Gosens, Lukaku, L. Martinez.

Queste le formazioni ufficiali con la quale Thiago Motta e Simone Inzaghi si sono presentati all’incontro delle 12.30.

Il primo tempo comincia con un Bologna grintoso, che quasi subito trova la conclusione vincente con Barrow: gol che, però, viene annullato dal check del VAR per fuorigioco. Si salva l’Inter. Ma già dopo pochi minuti, ancora brividi di paura per i nerazzurri con Soriano che colpisce la traversa. Il primo squillo della formazione meneghina arriva con Lukaku, ma al 39’ è Lautaro ad andare vicinissimo al vantaggio, sferrando verso la porta un pallone esce davvero di pochi centimetri. Nel corso del primo tempo, il Bologna riesce in più occasioni a impensierire la retroguardia nerazzurra, portandosi svariate volte nella metà campo avversaria e creando pericoli a Onana che, però, riesce sempre a difendere i suoi pali molto bene. Al 45’ Orsato concede 2 minuti di recupero, ma il primo tempo è destinato a terminare comunque sullo 0-0. Più Bologna che Inter in questo primo tempo. Bologna che ha creato occasioni migliori rispetto all’Inter, e sempre Bologna che ha avuto un maggiore possesso palla nel corso dei primi 45 minuti.

Il secondo tempo

Inzaghi rimanda i suoi in campo con un solo cambiamento: Acerbi subentra rilevando De Vrij, mentre Motta si affida agli stessi 11 iniziali.
A due minuti dal duplice fischio, i nerazzurri avviano un’azione corale dove Calhanoglu sfiora il gol su azione partita da Lukaku e Lautaro, nella quale anche Gosens, bravissimo, ha dato il suo contributo.
Dopo 63 minuti termina la partita di Lukaku e Mkhitaryan, che cedono il posto a Dzeko e Barella. Dopo qualche minuto tocca anche a Danilo D’Ambrosio: lui per Dumfries. Al minuto 70 i milanesi si avvicinano ancora al gol, questa volta con Dzeko che, però, viene murato dal portiere. Inter che cresce molto durante la partita e, proprio quando sembra aver raggiunto il suo momento migliore e il Bologna sembra, al contrario, in fase calante, viene catapultata in un’altra dimensione: c’è la reazione dei rossoblù che porta al gol. Orsolini stoppa di petto e calcia di sinistro la palla che si inserisce proprio sopra la testa di Onana e, al 75’, porta i suoi sull’1-0. L’Inter subisce il gol nel suo momento migliore, e in quello che, al contempo, era forse il peggiore per gli avversari che non riuscivano più a invadere la metà campo nerazzurra. Difesa completamente scoperta nell’azione del gol di Orsolini. Errore stupido, immotivato, e tra l’altro costato poi caro. Una grande squadra non può permettersi questo genere di errori, una grande squadra, completa, non può subire gol in questo modo. C’è poco da dire. Ma la partita continua e ormai, quando mancano meno di 10 minuti al triplice fischio, Inzaghi prova la mossa “disperata” per agguantare almeno un pareggio, che a poco serve, ma è pur sempre meglio di una sconfitta, no? E allora all’82′ esce Brozovic per Carboni per l’assedio finale. Arrivano anche i primi cambi in casa Bologna: Moro e Kyriakopoulos per Ferguson e Soriano. Subito dopo altri tre i cambi di Thiago Motta, ed esce anche l’autore del gol della vittoria. 6 minuti di recupero che non bastano ai ragazzi per trovare almeno il pari, anche se al 95′ un’ottima calciata di Gosens, manda il pallone dritto verso la porta, ma Skorupski si fa trovare pronto e di nuovo respinge un gran tiro.

Inzaghi sotto accusa: ecco cosa rischia

L’Inter, dopo il gol subito, non è più stata la stessa. Non è più riuscita a trovare quell’intensità che aveva trovato grazie ai cambi fatti. I nerazzurri sono partiti un po’ scarichi, forse complice la stanchezza delle energie spese nel match contro il Porto, ma durante il corso della partita sono comunque cresciuti man mano, però non è bastato. Anche quest’anno, esattamente come lo scorso, l’Inter perde a Bologna tre punti preziosi. L’unica differenza è che l’anno scorso, perdendo proprio a Bologna, l’Inter regalò lo scudetto al Milan, quest’anno, invece, il problema scudetto non si pone perché, a quanto pare, non è mai stato proprio nei piani… A prova di ciò, ci sono semplicemente tutti i punti persi contro l’Udinese o l’Empoli e via discorrendo. Com’è possibile che ultimamente, contro le grandi, l’Inter riesca sempre a portare a casa il risultato, (vedi Napoli, Champions, derby di campionato, derby dI Supercoppa) mentre con le più piccole si buttano all’aria i punti, come con Monza, Empoli e oggi Bologna? Quel che conta, adesso, è ripartire e reagire subito, senza farsi prendere da alcun tipo di sconforto e pensare già da oggi alla prossima partita che sarà contro il Lecce. Teniamoci stretto, almeno, questo secondo posto.

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Giulia Falcone, giornalista sportiva, editorialista ed inviata delle testate Sport Paper e IMinter.