Bellinazzo: “Inter, non qualificarti sarebbe un disastro. In due interessati al club di Zhang”

Il presidente Zhang deve cedere

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Zhang
ph: KeyPress

Intervistato a Radio Nerazzurra, Marco Bellinazzo, giornalista de “Il Sole 24 Ore”, ha parlato del futuro societario dell’Inter. Queste le sue parole:

Esiste una cordata italiana interessata all’acquisto dell’Inter?
“Per il momento credo si possa dire di no. La situazione intorno all’Inter è particolare. C’è interesse verso un club con molte potenzialità ma che vive una fase molto complicata per diverse ragioni. L’idea di una guida italiana è affascinate, ma l’impegno finanziario sia per acquisire il club sia per portarlo fuori dalla situazione attuale, soprattutto per il debito, è notevole. Al momento i pochi imprenditori italiani che possono permetterselo non sono interessati”.

La mancata qualificazione alla Champions cosa significherebbe?
“Perdere quella fonte di ricavo che ti consente di operare senza acqua alla gola. All’Inter la qualificazione ai gironi, con gli attuali criteri, garantisce 60-70 milioni. Andando avanti ci sono ulteriori premi. Il Real Madrid ha ottenuto lo scorso anno più di 130 milioni, ad esempio. In questa situazione di squilibrio tra costi e ricavi ordinari, quel ricavo aggiuntivo consente di manovrare con minori difficoltà. Mancare l’accesso alla Champions, significherebbe andare in Europa League in cui – se ti va bene – i ricavi possono essere circa un quarto”.

Eventuali sacrifici sul mercato?
“Il parametro non è neanche quello del costo del cartellino. I club ormai valutano soprattutto quello che è il risparmio dell’ingaggio e l’effetto positivo di un turnover in cui esce un big con stipendi molto alti ed entra un giocatore a cui puoi dare molto meno. Il concetto di big oggi va molto relativizzato nel calciomercato e non sempre tagliare i costi del lavoro vuol dire indebolire la squadra. Fermo restando che, evidentemente, se sei costretto ad autofinanziare le campagne acquisti, diventa complicato farlo se l’obbligo è per più stagioni. Ti impone di muoverti in un perimetro molto più stretto”.

Plusvalenze?
“La stessa Inter è stata sottoposta a un’indagine non più tardi di un anno fa e si è chiusa con un’archiviazione. Le indagini di oggi derivano dal clima che si è creato attorno alla Juventus e altre ce ne saranno, perché sono inevitabilmente implicati tutti i bilanci delle società implicati nei giri emersi. C’è da interrogarsi sul senso di questa situazione patologica che è venuta fuori, certamente non nuova e non inedita. È una conseguenza delle problematiche economiche del calcio italiano. La domanda è anche se i problemi strutturali si possano risolvere nelle aule giudiziarie e io credo di no. Dall’intervento delle procure non è mai venuto fuori nulla di buono a livello di soluzioni, serve un intervento normativo. L’abuso delle plusvalenze dopo l’effetto positivo immediato diventano una zavorra e il sistema rischia di implodere. Se non vogliamo ritrovarci in questa situazione, bisognerà interrogarsi su cosa ci ha portato fin qui e su come risolvere il problema”.

A quanto ammonta la cifra che l’Inter dovrà fare a giugno?
“Oggettivamente è difficile da stabilire. Ha a che fare grosso modo col deficit accumulato nelle stagioni precedenti e che il club deve correggere via via. Di questo settlement agrement non è stato reso noto il percorso che i singoli club dovranno effettuare per rientrare in quel parametro che dovrà portare ai 60 milioni di deficit ammissibili nel triennio quando il nuovo sistema entrerà a regime. Fare cifre diventa complicato. L’obiettivo è evidente sia quello che dimezzare di anno in anno il deficit dell’anno precedente, come ha fatto il Milan. Per l’Inter la possibilità di giocarsi una semifinale di Champions permetterebbe di avere una quindicina di milioni di euro in più, riducendo il gap da andare a coprire anche con eventuali plusvalenze. E’ una cifra che supera i 50 milioni, ma bisogna capire anche quali saranno i risultati sul campo”.

Del Vecchio e Bertarelli? 
“Del Vecchio potrebbe comprare l’Inter anche senza la cordata, considerando le risorse economiche che ha. Vale anche per Bertarelli. Pensavo esattamente a questi nomi, ma a quanto mi risulta non ha mai voluto fare questo passo. Così come i Ferrero sull’altra sponda non hanno mai voluto. Bisognerà davvero capire le mosse di Steven Zhang, che vuole tenere il club, ci è affezionato, ma deve fare i conti con i problemi politici e finanziari. Siamo ancora lì, schiarite vere non se ne vedono. Questo è il tema su cui bisogna ragionare e dentro al quale il destino dell’Inter è un po’ bloccato”.

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Redattore SportPaper.it e IMinter.it, esperto di calcio italiano ed estero